Esclusive immagini shock del Casteller, riprese da attivist* antispecist* tre giorni fa, che mostrano le reali condizioni di detenzione dei prigionieri M49, M57 e DJ3.
In questo breve video, ecco a cosa si riferisce la Provincia di Trento quando dichiara che il benessere degli orsi chiamati DJ3, M49 e M57 è garantito. Grazie alla determinazione di alcun* attivist* antispecist* che questa mattina sono riuscit* a forzare il recinto esterno del Casteller, abbiamo finalmente la possibilità di vedere con i nostri occhi quelle che sono le condizioni di vita reali cui sono condannati gli orsi giudicati problematici nell’incantevole Trentino.
Non serve spendere molte parole perché le immagini nella loro durezza parlano da sole: in barba alle tante definizioni di benessere e sostenibilità che quest’area si è data, il Casteller non è che un carcere, uno schifosissimo zoo.
Animali che, liberi, sono soliti percorrere moltissimi km ogni giorno, sono costretti in un buco di acciaio e cemento: e ci vuole una bella fantasia ed una discreta mancanza di vergogna a definire quella cella “tana”!
Questo video non racconta nulla di nuovo, ma ci fornisce la testimonianza visiva di quello che dallo scorso 21 settembre si può leggere nella relazione redatta dai carabinieri del CITES, dove già si denunciava la totale incompatibilità della struttura detentiva con il benessere dei tre orsi rinchiusi, che infatti manifestavano comportamenti autolesionisti e stereotipati, prontamente “trattati” con la somministrazione sistematica di psicofarmaci e tranquillanti.
Queste poche immagini sono un vero pugno nello stomaco e non dubitiamo che a Fugatti & Co non farà piacere che qualcun* sia riuscito a far emergere una verità che si è tentato in ogni modo di nascondere, ma la solidarietà è un’arma preziosa, contro la quale l’arroganza del potere non può riuscire a prevalere.
Ora è lecito chiedersi: era questo che si voleva ottenere quando si è deciso di reintrodurre tra queste montagne una specie animale che la tracotanza dell’essere umano aveva già condotto all’estinzione?
È a sbarre e cemento che erano destinati i finanziamenti europei arrivati a pioggia grazie al progetto Life Ursus?
Ma soprattutto: è accettabile continuare a tollerare tutto questo mentre la giunta leghista rivendica l’abbattimento di almeno un orso “problematico” all’anno come “male necessario” per proseguire nella convivenza tra le due specie?
Dal canto nostro abbiamo già scelto da che parte stare, al fianco di quell’individuo costretto all’impotenza, che volgendo il suo sguardo verso di noi, ci ha dato tutta la forza che serve per portare avanti la battaglia per la liberazione sua e dei suoi compagni di prigionia, finché non saremo riuscit* a smontare quella gabbia.
“L’ambiente è la nostra più grande ricchezza, che da sempre tuteliamo e curiamo con grande attenzione. Per questo, i paesaggi del Trentino non sono semplici cartoline da fotografare ma sono entità vive, grazie al delicato equilibrio tra piante, uomini e animali. È una cosa che senti, quando esplori i nostri luoghi incantevoli.” da Visittrentino.info
Prossimo appuntamento: corteo nazionale sabato 10 aprile a Trento
Respect existence or expect resistance! Stay tuned
#stopcasteller #smontiamolagabbia
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