Perché le soluzioni sul tavolo della giunta Fugatti non sono altro che una presa in giro?

Sono passati quattro giorni dalla pubblicazione del video che testimonia le inaccettabili condizioni di detenzione dellə orsə nel Casteller (https://fb.watch/3BDyLfuowB/) e Fugatti & Co. non smettono di stupirci con gaffe che superano anche le nostre peggiori aspettative. Una delle ultime può addirittura vantare l’appoggio di sedicenti sindacalistə animalistə. Ma andiamo con ordine.

 A fine gennaio il leghista Maturi adotta una tattica molto familiare alle amministrazioni di centro-destra, tipicamente di scuola brambilliana, che noi definiamo serenamente «fumo negli occhi» o «greenwashing»: Maturi millanta di aver trovato la “soluzione” per uno degli orsi detenuti, ovvero la sua deportazione dal Casteller al Parco Millions of Friends in Romania (https://www.ladige.it/…/leghista-maturi-orso-casteller…; https://millionsoffriends.org/).
Varrebbe quantomeno la pena di chiedersi in che modo questa soluzione possa risolvere il problema della (mala)gestione del territorio trentino e della convivenza con lə orsə reintrodottə per volontà della PAT. Non serve scervellarsi troppo per capire che questa non può essere considerata una soluzione, né sul breve né sul lungo termine: non solo non si mette in discussione nemmeno per un secondo la vergognosa gestione di Fugatti e dei suoi predecessori, ma la parola ‘liberazione’ non viene pronunciata neanche per sbaglio. Si tratta di una sconfitta verso qualsiasi ipotesi di convivenza pacifica tra orsə e PAT, se non peggio, perché festeggiando istericamente questa soluzione, che rimbalza tra le varie pagine social e sulle diverse testate giornalistiche, si nasconde deliberatamente il fatto che non si sta facendo altro che suggerire di sbolognare alla Romania uno degli orsi, provocando così un ulteriore danno all’animale. Pochə infatti prendono in considerazione i seguenti fattori:
– per agevolare il trasporto e il lunghissimo viaggio l’orso verrà sottoposto nuovamente a telenarcosi e traumi;
– gli verranno imposti un nuovo ambiente e nuove convivenze forzate;
– sarà comunque rinchiuso in un recinto poco più grande di quello del Casteller a fine lavori (ricordiamo che le costosissime modifiche al Casteller prevedono la realizzazione di una gabbia esterna adiacente quella che la giunta Fugatti chiama «tana», recentemente ultimata, come si può vedere nella ripresa dall’alto nel video di cui sopra, e la divisione della più ampia area boschiva in tre parti, ciascuna destinata a uno dellə orsə).
Pochi giorni dopo interviene un altro membro della squadra “soluzioni” per gli orsi: Brigitte Bardot. B.B. rilancia la “soluzione” di Maturi insieme a una proposta che la rende ancora più assurda, lasciando noi antispecistə (per l’ennesima volta) senza parole: perché non deportare, non uno, ma tuttə e tre lə orsə in un’area faunistica? Ovviamente, la liberazione dellə orsə non viene presa in considerazione nemmeno da coloro a cui piace dichiararsi “animalistə”, lə qualə preferiscono suggerire il trasferimento in un’altra struttura detentiva, definita bonariamente «parco orsi» (vd. il Dancing Bears Park Belitsa, che la Fondazione di B.B. cogestisce in Bulgaria), dove vengono accoltə lə «orsə ballerinə» (cfr. https://www.youtube.com/watch?v=3wNMtzMT8vs) provenienti da Albania, Bulgaria e Serbia.
Ci sembra assurdo dover ribadire che lə orsə presenti in questa struttura sono pur sempre orsə che vivono in cattività e che quindi questo non risolve in alcun modo la terribile situazione in cui versano lə orsə trentinə. Va ricordato inoltre che per un «orsə bellerinə», sfruttatə fin dalla nascita nel circo, cresciutə con l’essere umano in spazi minuscoli, abituatə a viaggiare su camion e a vivere legatə a una catena di pochi metri, l’adattamento a questi spazi è decisamente diverso rispetto a quello di un orsə natə e vissutə liberə, e improvvisamente rinchiusə in un recinto.
Lə orsə detenutə al Casteller sono orsə liberə: natə liberə, cresciutə liberə, selvaticə. La cattività nei parchi può apparire un miglioramento delle condizioni di vita di partenza, ma qui non abbiamo nemmeno il beneficio dell’apparenza, perché è evidente che non vi sarebbe alcun tipo di miglioramento effettivo.
Ma la cosa che ci lasci più perplessə (per dirla con un eufemismo) è che lo spazio a disposizione in questi luoghi sarebbe di pochissimo superiore allo spazio disponibile al Casteller alla fine dei lavori, come ha dimostrato Alessandro Ghezzer, che ringraziamo, realizzando una plausibilissima rappresentazione delle misure degli spazi di cui stiamo parlando: https://www.facebook.com/groups/convivereorsielupi/permalink/3858964014126078/.
Abbiamo capito che la deportazione all’estero non può migliorare le condizioni di vita dellə orsə prigionierə al Casteller, né la loro gestione, ma è importante sottolineare che non può nemmeno risolvere il problema dellə orsə che devono ancora nascere e che abiteranno in futuro in Trentino.
A Fugatti dellə orsə non è mai interessato, non interessa e mai interesserà nulla, semmai i suoi interessi coincidono con quelli dei cacciatori: non ci stupisce allora che abbia accolto con gioia questa proposta, mentre continua a mettere in atto il grottesco teatrino delle “rassicurazioni” rispetto alla gestione dellə orsə al Casteller.
Con altre tre ordinanze firmate già sul tavolo (di cui una rischia di diventare operativa già a fine marzo per l’orsa JJ4), come testimonia la relazione CITES (vd. foto allegate), a Fugatti quasi non pare vero che qualche “animalista” abbia potuto proporre di svuotare le gabbie del Casteller, sbolognando un po’ di “rogna” alla Bulgaria e rendendole così prontamente disponibili per altre catture, che attendono solo la fine del letargo e il risveglio dellə orsə in primavera. Il tutto condito da una parvenza di amore per gli animali, che verrà confermata quando i tre recinti esterni saranno ultimati e la giunta potrà mostrare le “eccellenti” condizioni dellə orsə reclusə, magari diffondendo qualche foto scattata ad hoc di orsə all’ombra di un alberello.
Ci chiediamo cosa frulli nella testa di coloro, soprattutto lə “animalistə”, che sostengono questo progetto: pensano forse che il Casteller, una volta svuotato, sarà demolito? Dobbiamo ricordare loro, in aggiunta, l’elezione di un cacciatore a Presidente del Parco Adamello Brenta (https://www.ildolomiti.it/…/il-nuovo-presidente-del…)? O il vergognosissimo documento che testimonia come l’ISPRA, che fa le veci del Ministero dell’Ambiente, sia intenzionato ad avallare la politica di captivazione e sterminio degli orsi, sostenendo come sia necessario almeno un intervento di abbattimento l’anno (https://www.isprambiente.gov.it/…/orsi-pericolosi…)?
È davvero cristallino, e ne abbiamo avuto l’ennesima conferma proprio in questi ultimi giorni, che non è possibile considerare questa classe politica come possibile interlocutrice.
Chiediamo quindi allə cittadinə di non farsi prendere in giro, facendo il gioco di Fugatti e Zanotelli. Chiediamo inoltre a B.B., sicuramente animata da buoni sentimenti, di documentarsi meglio sulla questione e di ritirare la sua proposta a Fugatti. Il nostro compito non è ottenere delle condizioni di prigionia migliori, delle gabbie più grandi, non è difendere solo lə orsə già detenutə e chiederne la liberazione. Il nostro compito è anche quello di proteggere lə orsə attualmente liberə da future catture e garantire loro la libertà, la vita cui hanno diritto.
Tutto questo non è possibile fino a che non si parlerà con serietà di educazione dellə cittadinə e di gestione consapevole dellə selvaticə, che ad oggi vengono ritenutə quasi delle “calamità naturali” tanto che la gestione del Casteller è affidata, inspiegabilmente e come unico caso nella storia italiana, alla Protezione Civile.
Per noi la ricetta è evidente: mescolate una PAT amministrata da persone come Fugatti e Zanotelli con un cacciatore eletto a Presidente del Parco; aggiungete un ente governativo come ISPRA, che sostiene gli abbattimenti; condite con i piagnistei degli allevatori, gli interessi dei cacciatori, il turismo aggressivo di massa e il profitto che ne deriva; infornate con dei media allarmisti che parlano di fantomatiche quanto dubbie aggressioni: otterrete un perfetto piano di sterminio dellə orsə.
Per lottare contro tutto ciò, per chiedere niente altro che la libertà per lə orsə, vi aspettiamo il 10 aprile a Trento. Le misure per una convivenza esistono, basta applicarle. E ci risparmiamo pure un bel po’ di soldi.