Contro la criminalizzazione della campagna #Stopcasteller

Con il seguente comunicato stampa, gli attivisti della campagna #StopCasteller respingono ogni implicazione nella vicenda delle presunte minacce e degli insulti al presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti

“La nostra contestazione è politica e per questo non è mai scesa sul personale minacciando l’incolumità fisica di chicchessia”

“Si tenta di criminalizzare e screditare una legittima opposizione al modello di gestione imposto dalla PAT che ingabbia o stermina la fauna selvatica”

Gli attivisti della campagna #StopCasteller rispondono e rigettano con forza le insinuazioni su una loro presunta implicazione nelle minacce e negli insulti rivolti a Maurizio Fugatti, che hanno portato la prefettura ad assegnargli due persone di scorta.
“Come intuibile dallo stesso nome – commentano gli attivisti di Assemblea Antispecista e Centro Sociale Bruno –  la campagna #StopCasteller rifiuta quella gabbia che è il Casteller
E contesta le politiche segregazioniste dell’attuale giunta, sorde alla possibilità di una convivenza con gli altri animali, con i quali condividiamo il territorio.
La contestazione è quindi politica. E per questo mai è scesa sul personale, minacciando l’incolumità fisica di chicchessia.

“I giornali hanno insinuato un collegamento fra le minacce ricevute da Fugatti e la nostra campagna per la liberazione degli orsi: viene il dubbio che, in questa operazione politico-mediatica, l’interesse non sia volto a capire come si sono svolti i fatti (chi ha minacciato e quando), ma la confusione di informazioni sia funzionale alla criminalizzazione della campagna e alla vittimizzazione dei politici al potere, che in questo modo si trincerano ancora di più nel Palazzo, con tanto di scorta armata. Invitiamo inoltre a non confondere la campagna #StopCasteller la con la manifestazione animalista del 2 maggio da cui ci siamo pubblicamente dissociati
“Riteniamo che le disposizioni di sicurezza attuate a difesa del presidente Fugatti abbiano quindi la funzione di criminalizzare la legittima critica verso le politiche attuate da questa giunta nei confronti degli animali selvatici e, nello specifico, degli orsi. L’intento è quello di spostare il focus dal cattivo operato della giunta ai “pericolosi animalisti” per essere legittimati, agli occhi dell’opinione pubblica, a perseguirci in nome, ancora una volta, dell’ordine pubblico”.”La politica è lotta e contestazione, da sempre. E noi lo rivendichiamo. Pensiamo che le politiche attuate da questa giunta, in relazione alla convivenza tra umani e non-umani, siano fondamentalmente sbagliate. E abbiamo il diritto di contestarle. Chi criminalizza la contestazione ha perso il significato di cosa sia la politica.”