Il concetto di intersezionalità nasce nell’ambito del femminismo nero e in particolar modo dall’esigenza di mettere in luce come le diverse oppressioni interagiscano tra di loro. Nel 1989 Kimberlé Crenshaw, docente universitaria, pubblica un paper in cui tratta come una donna nera subisca contemporaneamente razzismo e maschilismo, e come le due oppressioni non siano “sezioni” scindibili, ma categorie che interagiscono continuamente. A partire dal fondamentale lavoro di Crenshaw è divenuto sempre più chiaro il legame indissolubile tra le diverse oppressioni, legate tra loro da quella matrice comune che vede da una parte un sistema oppressivo (ad es. il razzismo) perpetrato da chi porta con sé un privilegio (ad es. la bianchezza) e dall’altro la classe oppressa (ad es. le persone razzializzate) che non è portatrice di quel privilegio (ad es. bianchezza vs. nerezza). Così come vi è una matrice comune nelle dinamiche di oppressione, dovrebbe esserci una matrice comune anche nelle dinamiche di lotta e di liberazione, per cui la liberazione non dovrebbe essere a sua volta trattata come un percorso a “sezioni”, bensì come un qualcosa di totale, che tocchi tutte le classi marginalizzate, verso le quali dovremmo porci come complici. Il riconoscimento e la decostruzione del proprio privilegio è un lavoro complicato e per niente scontato, ma fondamentale affinché si possa parlare di liberazione, resistenza e complicità. Fra questi, il privilegio che tendenzialmente più fatichiamo a riconoscere, perché totalizzante e spesso invisibilizzato, è il nostro privilegio di specie. La specie umana impone da migliaia di anni il proprio dominio sulle altre specie animali, considerate di per sé inferiori e quindi schiavizzabili, sfruttabili e sacrificabili: il sistema oppressivo sarà quindi lo specismo (termine coniato sul calco di tutti gli altri -ismi) perpetrato dall’homo sapiens, portatore di un privilegio di specie, contro gli animali non umani tutti, privi di quel privilegio.
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Bioviolenza e resistenza animale
La crisi climatica ci pone sicuramente ad un bivio dinnanzi al consumo di carne. Secondo Project Drawdown, una piattaforma che raccoglie soluzioni pratiche (moderate) ai cambiamenti climatici, una dieta ricca di verdure sarebbe la terza soluzione più impattante per contenere il riscaldamento globale a 2°C rispetto ai livelli preindustriali entro il 2100 [1].
La situazione degli orsi in Trentino e la campagna #StopCasteller
Che cosa è successo in Trentino dal progetto Life Ursus, avviato nel 1999, ad oggi? Qual è stata e qual è la situazione per gli orsi? Abbiamo cercato di spiegarvelo in questo articolo.
Nel 1999, con l’acceso ai fondi LIFE Natura dell’Unione Europea, prende il via il progetto Life Ursus per la tutela della popolazione dell’orso bruno del Brenta. Promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento (PAT) e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (oggi ISPRA), il progetto prevede il reinserimento di una decina di orsi adulti provenienti dalla Slovenia sul territorio del parco, con l’obiettivo di ricreare in 20-40 anni una popolazione di orsi di circa 40-50 individui. Al progetto partecipa, fra i partner, anche l’Associazione Cacciatori Trentini, che collabora tuttora al monitoraggio degli orsi.
Terminato lo studio di fattibilità e approvate le linee guida e i protocolli di intervento da parte di PAT e ISPRA, inizia la fase operativa con l’immissione di due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 segue un’altra fase di cattura di orsi in Slovenia e altri otto individui vengono rilasciati nel territorio del parco, per un totale di 10. Tutti sono muniti di radio-collare e di due marche auricolari emettitrici. Intanto, fra il 2001 e il 2005, l’Unione Europea accorda ulteriori finanziamenti per il progetto
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Assemblea Antispecista e #Stopcasteller On Tour
#StopCasteller ON TOUR!
Ecco dove trovarci nei prossimi mesi!💥
📌14 LUGLIO – Sherwood Festival @ Padova
Presentazione del libro “Smontare la gabbia” e della campagna #StopCasteller con Marco Reggio, co-autore del libro, e Francesca Manzini del Centro Sociale Bruno.
Qui Evento Facebook
📌 15 LUGLIO – live su Radio Onda Rossa 87.9 – interventi di Paola Canonico, Marco Reggio, Francesca Manzini sulla campagna #StopCasteller.
Ascoltabile in diretta qui: player.ondarossa.info
📌 24 LUGLIO – Conferenza-Dibattito “Femmine umane e femmine animali: il corpo è nostro, riprendiamocelo!” di Scrofeinrivolta al VegImagna Festival @ Corna Imagna (Bergamo)
Info e prenotazione (obbligatoria): Programma 24 Luglio
📌 31 LUGLIO – Cristina Renoldi e Giulio Sapori presentano la campagna #StopCasteller a CaVegAntispecista 2021 – XI Edizione @ Grado (Gorizia)
Prenotazione obbligatoria via mail tamarasandrin@virgilio.it o cell. 3714551002.
📌 7 AGOSTO – Presentazione della campagna #StopCasteller con Ippoasi e Teatrofficina Refugio a @ Livorno
evento in creazione
📌7 AGOSTO – Performance artistica “RABBIA-GABBIA”, @ Chiavenna (Sondrio)
evento in creazione
Saranno occasioni per ritrovarci, creare dibattito e anche per conoscere nuove persone interessate alla campagna e allargare la nostra rete contatti. Vi aspettiamo!
Comunicato Stampa Campagna #Stopcasteller Manifestazione 5 Giugno
Piazza Duomo a Trento occupata dallз attivistз per la giustizia climatica e della campagna #Stopcasteller per protestare contro il ministro Cingolani al Festival dell’Economia.
“Non accettiamo le sospensioni alla libertà di manifestare. La città è lo spazio delle politiche pubbliche”.
“Al neo-ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani non interessa l’ecologia ma l’industria green, che cerca nuove fonti di profitto nel disastro ecologico in corso”.
Lз attivistз antispecistз della campagna #StopCasteller – che da tempo lottano per la libertà degli orsi in Trentino – si sono unitз oggi al Centro Sociale Bruno e Rise Up 4 Climate Justice per protestare al Festival dell’Economia di Trento contro il ministro Cingolani e contro un modello economico industriale che ha portato al collasso ecologico.
Lз attivistз hanno raggiunto il centro della città e, in Piazza Duomo, hanno esposto le ragioni della loro protesta nonostante le restrizioni da zona rossa imposte per ostacolare la manifestazione.
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Lettera Aperta al Ministro della Transizione Ecologica Cingolani
Ministro Cingolani,
Ci troviamo oggi costrettз a scriverle per ricordarle le sue responsabilità in quanto ministro della transizione ecologica rispetto alla situazione dell’orso bruno in Trentino. L’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa si è più volte espresso negativamente sull’operato della Provincia Autonoma di Trento (d’ora in poi PAT), ma non si è di fatto adoperato in alcun modo per tutelare la vita degli orsi. Dopo tre mesi e mezzo dall’inizio del suo mandato e nonostante il sollecito dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), lei non si è ancora espresso in merito e ci chiediamo se lo farà il 5 giugno, in occasione del suo intervento su “Transizione giusta e territori” al Festival dell’Economia che si terrà proprio a Trento.
Secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE, recepita dall’Italia con il DPR n. 357 dell’8 settembre 1997, modificato e integrato dal DPR n. 120 del 12 marzo 2003, l’orso bruno è una specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa. Inoltre, la legge n. 157 dell’11 febbraio 1992 inserisce l’orso bruno tra le specie particolarmente protette.
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Contro la criminalizzazione della campagna #Stopcasteller
Con il seguente comunicato stampa, gli attivisti della campagna #StopCasteller respingono ogni implicazione nella vicenda delle presunte minacce e degli insulti al presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti
“La nostra contestazione è politica e per questo non è mai scesa sul personale minacciando l’incolumità fisica di chicchessia”
“Si tenta di criminalizzare e screditare una legittima opposizione al modello di gestione imposto dalla PAT che ingabbia o stermina la fauna selvatica”
Gli attivisti della campagna #StopCasteller rispondono e rigettano con forza le insinuazioni su una loro presunta implicazione nelle minacce e negli insulti rivolti a Maurizio Fugatti, che hanno portato la prefettura ad assegnargli due persone di scorta.
“Come intuibile dallo stesso nome – commentano gli attivisti di Assemblea Antispecista e Centro Sociale Bruno – la campagna #StopCasteller rifiuta quella gabbia che è il Casteller
E contesta le politiche segregazioniste dell’attuale giunta, sorde alla possibilità di una convivenza con gli altri animali, con i quali condividiamo il territorio.
La contestazione è quindi politica. E per questo mai è scesa sul personale, minacciando l’incolumità fisica di chicchessia.
DJ3 Deportata in Germania
Non abbiamo parole.
Come da copione, di nascosto, nella giornata della Liberazione, DJ3 ha lasciato l’Italia per essere rinchiusa a vita in uno zoo in Germania, lo stesso dove anni fa fu rinchiusa Jurka. E’ arrivata a destinazione oggi, ne dà notizia la pagina Instagram del Baerenpark.
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Il silenzio della Provincia di Trento su DJ3
La Provincia di Trento continua a tacere sull’imminente trasferimento dell’orsa DJ3 in un parco zoologico tedesco: anche oggi, in occasione della presentazione dell’ultimo Rapporto Grandi Carnivori, l’assessora Zanotelli, evidentemente infastidita dalla dalla fuga di notizie, ha risposto evasivamente alle domande dei giornalisti. Continua la lettura di Il silenzio della Provincia di Trento su DJ3